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Uno strano modo d'amare "1"


di Membro VIP di Annunci69.it Curioso917
07.06.2025    |    1.582    |    2 9.7
"Per fortuna il banchetto finisce, aiuto Gaia a preparare un minimo di baglio, saluto tutti , qui si usa il bacio sulle guance, Elena mi pizzica una chiappa, ..."
Uno strano modo d'amare



Si dice che l'unica cosa certa è la morte e magari poche altre come la matematica o che la terra è tonda ma ognuno di noi ha le sue di certezze,chi si sente in dio in terra o chi vede tutto nero e anche se per gli altri ha tutto cade sempre nella depressione più nera.
Diciamo che l'umanità si può dividere in ottimisti e pessimisti o se si preferisce ,quelli che vedono il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto .
Io mi classifico tra i primi,non sono certo un riccone ma ho un buon lavoro,non mi reputo un Adone ma neanche da buttare, insomma mi sento comodamente nel mezzo delle categorie.
Da ragazzo ho avuto le mie piccole avventure sentimentali,la compagna di liceo,la prima con cui ho fatto sesso,la rossa matura incontra in discoteca che mi ha insegnato a affinare le tecniche su come fare godere una femmina,senza contare la vedova amica di mamma,una tardona affamata di cazzo, riusciva a succhiarmi anche l'anima,vera amante del anale ci siamo frequentati un annetto,poi ha deciso di cambiare minestra, per lei ero diventato troppo vecchio.
Il mio rapporto col sesso è sempre stato godereccio,cercavo donne simpatiche con cui passare belle serate,qualcuna da una botta e via altre che ho frequentato fino a quando hanno trovato la loro via,il grande amore.
Alla soglia dei trent'anni non pensavo minimamente a mettere su famiglia,i miei erano giovani e mamma mi coccolava.
Lavoro,sport e viaggi,le mie grandi passioni che mi riempivano l'esistenza,poi ho incontrato lei la mia Gaia.
Non la classica top model, una femmina dalle forme morbide,non grassa anzi ,ha la vita vespa,due seni in cui perdersi,gambe tornite il giusto ,caviglie strette e piedini da adorare,sono un po' podofilo,amo massaggiare,succhiare e leccare le dita dei piedi delle donne, specie dal 36 in giù,qualcuno potrebbe pensare che è una perversione ma credetemi certe donne se sai come fare raggiungono l'orgasmo.
Eravamo in un tour a piedi, nelle Jungle della Thailandia alla scoperta di antichi templi,posti bellissimi ma un umidità tale da fare venire le branchie.
Ls guida per fare gruppo e familiarizzare ha chiesto di presentarci uno alla volta,quando è stato il suo turno:” Sigismondo,vengo da Bologna”, mi guarda con i suoi occhi verdi che subito mi hanno rapito :”che bel nome,io sono Gaia e vengo da Catania “,adoro la cadenza Siciliana in una donna,mi suona come una melodia erotica,le ho stretto la manina sudata e subito là sotto qualcosa si è agitato tanto da fare venire un bozzo sui pantaloncini,lei se n'è subito accorta , una risatina :”vedo che vi presentate in due,gli hai dato un nome?”,”no di solito se ne sta sulle sue, si vede che le piaci”.
Il capogruppo ci osserva :”ehi voi due,aspettate almeno il tramonto,in tenda fate come a casa vostra ma adesso in marcia”.
Beccati a corteggiarci davanti a tutti, arrossiamo come peperoni, naturalmente durante la marcia stiamo vicini, è sudata fradicia l'odore che emana mi inebria lo trovo eccitante,mi verrebbe voglia di leccare il suo corpo come un cono gelato.
Camminando chiacchieriamo,non abbiamo molto in comune,solo i viaggi e il piacere della buona cucina,però è simpatica e allegra,ci fermiamo a visitare un tempio bellissimo semicoperto di liane e felci, è ora di pranzo,prendiamo le razioni e ci sediamo ai piedi di una scalinata un po' isolati dal gruppo.
Mi sta entrando nel sangue ma cerco di trattenermi,non voglio fare la figura del morto di figa,ma quando vedo dalla sua fronte scendere una goccia di sudore e insinuarsi tra i seni,non posso evitare di guardare come ipnotizzato ,lei schiocca le dita,portandomi alla realtà.
Durante il pomeriggio continua a punzecchiarmi sorniona, sicuramente le piace sapere che le muoio dietro ma non oso andare oltre,se ho frainteso il viaggio potrebbe diventare difficile.
Ad un certo punto prende l'iniziativa,mi tende la mano la stringo e continuiamo il cammino mano nella mano, è ovvio le piaccio e lei piace a me,arriviamo al posto per approntare le tende per la notte,si accende un falò e come per magia esce una chitarra,mangiamo e cantiamo attorno al fuoco,sarà un impressione dovuta al desiderio ma la sua voce mi sembra quella di un usignolo, è solo il primo giorno che siamo insieme ma sono già perdutamente cotto di lei,non ho mai perso le bave dietro una donna ma Gaia è diversa,sono attratto da lei come una falena dalla luce.
Al momento di ritirarsi mi guarda con i suoi grandi occhioni verdi che tanto mi hanno colpito:”ti và di ospitarmi nella tua tenda?”,il gruppo ci guarda,qualcuno ride divertito,la compagna di un ragazzo lo reguardisce:” smettila lasciali tranquilli e impara da loro”.
Parlare è superfluo,appena dentro la tenda le labbra si attaccano come sanguisughe,ci spogliamo mentre limoniamo presi dalla frenesia , rimandiamo i preliminari a più tardi,ora è troppo il desiderio, consumiamo l'amplesso quasi con rabbia,una forza cieca che ci porta insieme all'orgasmo.
Ora è giunto il momento di conoscere i nostri corpi,spesso al randello ci vuole tempo per rimettersi sull'attenti,ma basta il tocco della sua mano per tornare più duro di prima, è il momento più agognato ,gaia distesa sulla branda ,offerta completamente ai baci e alle carezze,bacio ogni lembo di pelle e aspiro il profumo che emana,odore di femmina in calore , lecco l'ascella, poi scendo lentamente a un seno,lo stringo dolcemente ,le labbra lambiscono il capezzolo che subìto reagisce allungandosi,lo ciuccio come a popparne il latte fino a gustare una goccia di siero.
Gaia,si agita,ansima, è tutta un fremito, continuo la discesa fino all'ombelico,la lingua curiosa di insinua , l'odore dei suoi umori mi saturano le narici,mi tufferei a gustarne il sapore ma continuo la dolce tortura.
Arrivo al piedino,lo massaggio,non mi sbagliavo le piace il servizio,un lamento strozzato seguito da un orgasmo,vorrei continuare ma troppo è il desiderio di abbeverarmi alla sua fonte.
Lecco il mix dei nostri umori,una miscela afrodisiaca,un dito curioso sonda le piccole labbra grinzose del buchetto che subito si dischiude favorendone l'introduzione.
Gaia è senza limiti, con due dita raccoglie dalla tana bollente dello sperma filaccioso ,lo porta alle labbra e lecca,mai conosciuto una donna così calda e porca,mi dedico al miglior cunnilingio della mia vita,ogni tanto scendo tra il solco delle chiappe sudate per lambire il buchetto.
Gaia è multiorgiastica e insaziabile,quella notte non abbiamo chiuso occhio,si è fatta montare in tutti i modi in tutti i buchi ,le ultime gocce di seme le ho scaricate nella sua calda bocca golosa.
Quando il campo si risveglia siamo due stracci ma non possiamo rimanere indietro,a fatica affrontiamo la giornata sotto lo sguardo divertito dei compagni.
Sette giorni di tour,una settimana meravigliosa,dal giorno dopo abbiamo imparato a dosare le forze ma la voglia ci perseguita,ogni occasione è buona per pomiciare e palpare i corpi frementi di desiderio.
Purtroppo tutto ha una fine,prendiamo il volo per l'Italia,la promessa è rivederci ma la distanza è tanta.
A Roma l'ultimo saluto se così si può dire, lei ha volo per Catania tra quattro ore io devo prendere il treno per Bologna,non si può non approfittarne,ci fiondiamo in un alberghetto a Fiumicino ,il migliore dei saluti, quando scendiamo alla reception, il proprietario ci guarda sorridendo.
Vederla partire è un tuffo al cuore,so poco e niente di lei,mi ha detto solo che appena uscita da una relazione burrascosa, diceva che il tipo era ossessionato dalla gelosia e da quelle parti non si scherza,ma qualcosa in me' è cambiato, Gaia non è stata un avventura,mi ha lasciato il segno per la prima volta desidero un vero rapporto.
Nelle settimane successive ci telefoniamo ogni giorno,prima non capivo come la gente telefonava alle chat erotiche, ma solo a sentire la sua voce la mazza diventava dura da fare male, grazie alle videochiamate di WhatsApp passavamo ore a masturbarci in videochiamata come ragazzini.
Poi le telefonate si sono diradate, ero sempre io a chiamarla e spesso non rispondeva,un giorno la affrontata e le chiedo il perché ”Sigi ,ho una vita mia,anche tu mi manchi ma sono una femmina calda e ho bisogno di… , insomma lo sai sono un po' troia,non può funzionare una relazione a distanza,ho bisogno di toccare,di essere posseduta,i nostri giochi serali servono solo ad aumentare l'appetito,io l'isola non la lascio,amo la mia terra,la famiglia,il mare,ci tengo a tè,tra noi è stato meraviglioso,se fossi qui saresti il primo che presento ai miei ma non è possibile,per favore smetti di chiamare”.
Cosa ribattere,ha ragione, meglio dimenticare e rimettersi in gioco, esco con gli amici, qualche piccola avventura ma niente a confronto di Gaia, quella donna mi è entrata nella testa.
Poi un giorno la svolta, la banca cerca un direttore di filiale disposto a trasferirsi in Sicilia, quando vengo a sapere che si tratta della sede di Catania subito mi candido.
I miei mi chiedono se sono impazzito, lasciare tutto per ricominciare in Sicilia, mamma capisce al volo ma cerca di dissuadermi :”sicuro di quello che fai, è da tempo che non vi sentite, magari ha altri amori o è sposata non puoi saperlo e poi vi siete visti per poco ,magari non è quella che pensi”,”dai mamma,primo non so se mi scelgono ,poi La Sicilia è bella, mal che vada potete passare le vacanze da me, il mare dicono sia splendido”,”senti tesoro non è del lavoro che mi preoccupo,non vorrei che resti scornato ,le delusioni d'amore feriscono più di una spada, almeno telefonagli per dirgli che c'è la possibilità che tu vada a Catania, così senti la sua reazione “.
Come sempre mamma ha ragione,se lei non mi vuole che ci faccio a Catania? Dovrei farmi
nuovi amici e magari il lavoro non mi piace,prendo lo smartphone sperando che non abbia cambiato numero.
“Pronto Gaia “,”Sigismondo ciao è un piacere sentirti”,”l'ultima volta non sembrava ci tenessi,senti potrei avere l'opportunità di trasferirmi dalle tue parti,che ne dici!”,risponde senza esitare:”wow, sarebbe bellissimo, potresti vivere da me”.
“Non so come dirtelo,sei sentimentalmente libera?”,"libera come l'aria,con quelli di qua preferisco tenermi alla larga da relazioni serie,una scopata e via,non giudicarmi male ma non voglio trovarmi con un marito geloso tra i piedi”.
“Io non sono geloso,se fossi la mia donna mi fiderei ciecamente, un rapporto per funzionare si basa sulla fiducia”,un attimo di silenzio:”senti Sigismondo a dirla papale papale a me piace il sesso, l'ultima volta che ho provato a mettermi con uno è scoppiato il finimondo,non posso giurare di esserti fedele ma posso provarci”,”tanto mi basta,se ci sono novità ti chiamo d'accordo?”,”ok ma di pomeriggio,la sera di solito esco con amici e nella confusione magari non rispondo”.
Sapere che esce e quasi sicuramente scopa non mi ingelosisce anzi mi eccita,del resto e libera, giusto che si diverta,passa una settimana e mi convocano in direzione,il posto è mio.
Quando glielo dico la sento sprizzare felicità,non vedo l'ora di stringerla tra le braccia,una settimana e l'attesa è finirà.
Ogni giorno dura un eternità,il venerdì carico la macchina di bagagli,il resto me lo farò spedire,mi hanno chiesto di scegliere tra due location, un appartamento in centro vicino alla banca o una villetta vicino al mare,opto per la seconda, adoro il mare.
Finalmente è il momento,saluto i miei e parto,non vedo l'ora di raggiungerla,solo l'idea di passare la notte con lei mi fa rizzare l'artiglieria.
Arrivo a Catania nel tardo pomeriggio,già due ore prima ho cercato di contattarla ma inutilmente,da scemo non ho pensato di farmi dare l'indirizzo,non mi resta che cercare la casa che mi è stata assegnata,sistemo alla meglio il bagaglio poi faccio un ultima telefonata prima di andare in una trattoria.
Sono le nove e ancora non risponde,avevamo appuntamento a tarda sera non in piena notte,inizio a preoccuparmi quando squilla il telefono.
“Scusami,ero con amiche in un locale che fanno musica dal vivo,una confusione totale,non ho visto le chiamate dove sei?”,”le dò l'indirizzo,in breve mi raggiunge:”che bello che sei qui“,cerco di rispondere a mi tappa la bocca con un bacio ma non un bacetto di benvenuto,mi agita in bocca un palmo di lingua.
Vorrei dirle che sapeva del mio arrivo,poteva fare a meno per una sera di incontrarsi con le amiche,ma quel bacio mi fa dimenticare tutto, se non ci interrompeva il cameriere non so come sarebbe finita o meglio lo so benissimo.
“Che felicità, finalmente insieme,dimmi quando sei libero dal lavoro che ti faccio conoscere la città “,”,sono libero ho una settimana di permesso retribuito per adattarmi”,nei suoi occhi leggo una nota di disappunto,potrei passarci sopra ma non sarebbe un bell'inizio.
“Gaia dimmi la verità ,ti vedi con un uomo? Dovevi dirmelo evitavo di trasferirmi”, per un attimo si blocca,perde di colorito poi si riprende:”ma no, è una storia finita,gli ho detto di non importunarmi più,lui mi ha chiesto solo di vederci un ultima volta domani”,metre lo dice la vedo preoccupata in attesa di una mia reazione.
“È stato fortunato ad averti,se vuoi concedergli un ultimo incontro posso capirlo,spero però che questa notte sarai tutta per me”.
È una donna calda,una femmina da letto,non potevo pretendere che stesse ad aspettarmi, spero solo che si dia una calmata,a lei tengo molto è per lei che adesso sono qua ma fare il ruolo di cornuto contento non mi si addice.
Il tempo finire di mangiare qualcosina e le faccio vedere casa, è entusiasta,dice che a confronto casa sua è un tugurio :”vieni a vivere da me' se ti và,la spiaggia è a due passi e a cinquecento metri c'è un centro commerciale”,mi fa' tutto un pistolotto sulla libertà ,dice che se si sente oppressa fugge.
Le spiego convinto che con me può avere tutta la libertà che vuole ma pretendo e dò rispetto e sincerità.
Il tempo delle parole finisce è ora di mettere a dura prova la rete del letto,non c'è dubbio tra noi la chimica c'è, voglio provarci,per la prima volta disposto a condividere un tratto di vita.
Le bacio il collo, abbasso le spalline del abitino non porta reggiseno,ho davanti le sue tettone ,morbide,con areola scura e capezzoli lunghi come la falange di un mignolo , è già eccitatissima,mi attacco a palpare e succhiare, subito la stanza si riempie dei suoi ansimi,una dolce melodia per le mie orecchie.
Mi inginocchio,ho davanti la passera bagnata e profumata di sesso,con la lingua la lavoro in profondità i suoi umori sono densi come sperma,lappo,succhio il clitoride,infilo il naso tra le grandi labbra come a scoparla,questo gioco le piace,mi incita a continuare fino a quando le gambe le tremano,mi urla : lecca stu sticchiu alla tua bagascia “e viene squirtando.
Bevo il brodino come fosse rosolio, Gaia è la mia droga, ora lo so non posso farne a meno.
Non si accontenta certe della lingua,sale sul letto a quattro zampe,con le mani allarga le chiappe,donandomi la vista dei suoi buchi spalancati.
Adora farsi prendere a pecora e farsi stropicciare le tette,la passera è di nuovo un laghetto,il buchetto palpita in cerca di attenzioni,lo lecco per bene fino a renderlo morbido e cedevole,ho solo l'imbarazzo della scelta ma opto per assaggiare tutte le pietanze.
Nella topina affonda senza il minimo sforzo,il culetto offre un minimo di resistenza ma basta una spintarella e lo sfintere cede pronto a ricevere l'intera verga.
Alterno gli affondi,godo come un maiale,ma la conosco la prima sborra la vuole in bocca,la monto di buona lena, godendomi i suoi ansimi e urletti di piacere,poi per un attimo mi blocco,sulla schiena ha qualcosa di inequivocabile due schizzi di sperma rappreso.
Sono indeciso se chiedere spiegazioni ma non è il caso del resto fino al mio arrivo era libera di andare con chiunque, riprendono la monta con più forza,quasi raggiunto il limite Gaia si accorge che sto per venire e mi grida di riempirgli la bocca.
È la mia prima venuta,nel corso della notte ne seguiranno altre,le farcisco bene ovunque, è insaziabile una vera odoratrice del cazzo,sarà dura tenerla tutta per me,l'unica soluzione è concedergli qualche trasgressione magari insieme.
Sfogati gli istinti gliene parlo, incredibilmente lei sembra offendersi:”Sigismondo, finché saremo insieme non ti permetto di scoparti qualche smorfiosetta,devo bastarti io”.
Oh cazzo non mi aspettavo questa reazione, forse non ho capito nulla,gli altri erano un semplice palliativo nell'attesa del mio arrivo.
Devo mettere le cose in chiaro:”tesoro questo vale per tutti e due, non sono certo geloso ma se non vuoi che tocchi altri donne tu devi fare altrettanto,pensaci con calma magari data l'ora dormiamoci su,domani a mente fresca ne riparliamo”.
Mi risveglio nei migliore dei modi,la sua boccuccia si prende cura della mazza,difficile resistere, presto le riempio la bocca di schizzi,la porcella mi fa la vocetta da bimba ingenua chiedendomi se le dò un bacino.
Lei è l'unica che mi ha fatto bere la mia sborra ma sarei ipocrita a dire che lo faccio solo per lei,del resto come è capitato a tanti, da ragazzino per curiosità l'ho assaggiata e non ne sono rimasto schifato.
Ci alziamo dal letto e ci fiondiamo in doccia, l'uccello torna bello pronto e arzillo ma lei non vuole :”tienilo in caldo per questa sera,lo sai devo andare dall'altro, l'ho promesso, sarà l'ultima volta e al ritorno avrò bisogno di coccole, comprensione e tanto, tanto,sesso”.
“Vorrà dire che né approfitto per visitare la banca,vai tranquilla capisco,ci vediamo quando vuoi”, andiamo insieme a fare colazione al bar accanto,qui le colazioni sono quasi un vero pasto,mai mangiato dolci così buoni,delle vere leccornie.
Ci salutiamo con un semplice bacio,lei tiene gli occhi bassi,devo essere io ad incoraggiarla a andare, cornuto e contento? No voglio credergli, la nostra storia inizierà stasera.
Più facile a dirsi che a farsi, passo la giornata a pensare a lei tra le braccia di un altro,continuo a guardare l'ora,sono le sedici è da questa mattina che è andata da quell'altro, possibile che …,ma no, sicuramente avrà avuto da fare altre cose.
Finalmente alle diciotto arriva fresca come una rosa,mi bacia con impeto tale che scordo ogni preoccupazione, ho quasi paura a pensarlo ma mi sto veramente innamorando.
Non le chiedo nulla e neanche lei accenna a parlarne,meglio non sapere ,forse semplicemente saperla tra le braccia di un altro mi crea un mix di sofferenza e eccitazione tale che non posso fare a meno di fare l'amore.
Lei è condiscendente e disponibile, mi bacia con l'innocenza e il desiderio di una persona felice di stare col suo unico uomo,tutti i pensieri svaniscono,una lunga notte d'amore,saltiamo la cena unico pensiero fonderci in un tutt'uno.
Il giorno dopo mi presenta ai suoi,padre madre e due sorelle,la più giovane avrà sedici anni, l'altra circa un anno di differenza,i suoi genitori mi accolgono come il messia, conoscono bene Gaia e sono sorpresi di sentirla parlare di convivenza, Elena la sorellina mi si attacca come una cozza, è simpatica ma un po' troppo esuberante ,non perde occasione per sfiorarmi e non in modo innocente,una vera puttanella sfacciata, Gaia la guarda e ride divertita dai suoi approcci, naturalmente i suoi mi invitano a pranzo,il padre esce e la mamma va in cucina.
“Elena,guardare e non toccare, Sigismondo è mio”,”embè mica te lo sciupò,uffa devo sempre accontentarmi dei tuoi scarti”.
Capito la sorellina, è meglio che la tenga alla larga,questa alla prima mi salta addosso, l'altra sorella, Concetta è la più posata,timida e riservata,ha due occhi grandi di un verde intenso leggermente diverso dalla sorella e un viso angelico.
Un pranzo luculliano tipico degli inviti nel sud Italia, Elena quando crede di non essere vista mi fa piedino da sotto il tavolo, arriva anche ad accarezzarmi in mezzo alle gambe,e impossibile non eccitarsi,mi sento a disagio ma guarda che troietta.Gaia la sgama, con uno sguardo la fulmina .
Per fortuna il banchetto finisce,aiuto Gaia a preparare un minimo di baglio,saluto tutti ,qui si usa il bacio sulle guance, Elena mi pizzica una chiappa, per il dolore a momenti le mollo uno schiaffo,se non ci fossero i suoi si meriterebbe una bella lezione.
Lasciamo parcheggiata sotto casa sua la sua auto e andiamo con la mia che è una famigliare:”ma tua sorella è sempre così”,”lasciamo perdere prima o poi le succederà qualcosa con la sua mania di sedurre i vecchi”,”ahh, grazie e allora è questo che pensi di me”.
Ci guardiamo cerchiamo di trattenerci ma lei non resiste e scoppiamo a ridere tanto che devo fermare l'auto:”però veramente,se si comporta così con tutti finisce male”,”glielo detto mille volte,le passo la pillola ma quella cretina va col primo che capita”,”diceva che.. sì insomma cui tui ex”,”ci scopa finché si stufano,ha la lingua troppo lunga e la maggior parte sono sposati“.
“Capisco l'esuberanza e che non vuoi allarmare i tuoi genitori ma tè e tua sorella dovete intervenire prima che succeda qualcosa di irrimediabile “,”chi Concetta,non farti ingannare dalla santarellina,il topo da biblioteca, chissà che succede lì dentro “,lascio cadere il discorso,mi sa che con la sorella non corre buon sangue.
Nei giorni seguenti mi fa' vedere la città,anche angoli pittoreschi più nascosti,devo dire che Catania mi affascina da subito, è una bella città,buon cibo e gente sorridente,mi presenta le sue amiche ,ma niente maschi,alla mia domanda risponde che sono tutti invidiosi che si è messa con me ma mi dice che proprio se voglio conoscerli andremo al bar dove si riunisce la compagnia.
È chiaro che la cosa le dà fastidio, sicuramente ha un passato tumultuoso e gli amici non crederanno che fa coppia fissa e perdipiù con uno del nord.
Non insisto,prima o poi verrà l'occasione di conoscerli,tanto è inutile insistere con Giada,lei sa come ottenere le cose e a me sta bene così.
La settimana vola in un lampo,mare,sesso e buona cucina, è ora di conoscere gli impiegati e iniziare il lavoro.
È facile adattarmi,gente affabile e ottimi lavoratori, tutto và per il meglio, tutto sommato ho fatto bene a trasferirmi e poi c'è lei Gaia,siamo sempre più affiatati,mai stato così bene con una donna.
Gaia è impiegata part time presso una fabbrica di dolciumi,alle tredici smonta,io sono impegnato fino alle diciotto,spesso approfittando della vicinanza della spiaggia abbiamo la casa invasa dalle sue amiche,devo dire tutte simpatiche e sgamate,ogni volta mi presentano un ragazzo diverso,alla faccia di quello che si dice sulla Sicilia.
Tra di noi tutto bene,lei la sera esce un paio di volte a settimana e mai nei festivi, quando rientra è assatanata, probabilmente vede le amiche fare le troie e al rientro sembra in astinenza da settimane,il sesso tra noi va alla grande,se possibile il desiderio aumenta,per compiacerla ho imparato anche a usare i Toys della sua collezione, dice che mettono un po' di pepe nel rapporto, sarà ma a me basta lei.
Dopo sei mesi di convivenza la madre in modo velato inizia a parlare di matrimonio ,non che veda la nostra storia a tempo,magari si è veramente calmata ma mi sembra presto per un simile passo, quando rientra dalla serate con le amiche non ho più trovato nulla di sospetto ma si sa il lupo perde il pelo ma non il vizio, Gaia è stata abituata per anni, a cambiare maschi quanto le scarpe,ora sembra tranquilla ma impegnarmi fino al matrimonio….
Ogni tanto quando rientro e la raggiungo in spiaggia ci sono anche le sorelle, Elena che non perde occasione per appartarsi dietro le dune con gente più vecchia di me e Concetta normalmente stesa sotto il sole intenta a leggere un libro o a fare lunghe nuotate,con lei Gaia è sempre distaccata mentre sembra dare manforte alla piccola puttanella.
Ogni tanto mi capita di nuotare con Concetta ma a parte poche parole di circostanza, non si riesce ad avere un dialogo, peccato qualcosa in lei mi attira, per intenderci ,non mi passa nemmeno per la testa di tradire Gaia , però la trovo interessante, tutta da scoprire.
Un giorno in spiaggia le sento litigare,io sono distante ,non desidero mettermi in mezzo ma sento più volte pronunciare il mio nome,poi Concetta raccoglie le sue cose e se ne và,la saluto con la mano ma non ottengo risposta,nel frattempo arriva Elena con i capelli scompigliati e dopo poco dalle dune esce un uomo senz'altro più vecchio di me.
Le due sorelle si mettono a parlare fitto,io resto in disparte,mi riservo di chiedere più tardi quanto successo tra le tre sorelle.
Al calare del sole rientriamo a casa,Elena si ferma a cena,attendo che torni a casa per chiedere a Gaia il motivo della litigata,con aria serafica mi risponde che era per decidere il regalo per l'anniversario dei genitori,non mi va di essere preso per stupido ma Giada usa la sua arma più potente,il sesso e dopo poco rotoliamo ancora impregnati di sale tra le lenzuola.
Tanti indizi fanno una prova, qualcosa non và ma non capisco cosa, troppe volte Gaia glissa le mie domande,una cosa è certa con lei sto bene,non parlo solo di sesso,il modo di coinvolgere,la sua allegria,la voglia di vivere, tutto di lei mi piace.
Avevamo deciso per un rapporto basato sulla fiducia,io faccio la mia parte ma Gaia mi nasconde tante cose, eppure basterebbe parlarne,per rafforzare il rapporto sarei disposto a oltrepassare i miei limiti pur di non perderla.
Da quella sera evito di fare domande, meglio godere il rapporto attimo per attimo,del resto abbiamo sempre evitato quella parola,ci chiamiamo con tutti i vezzeggiativi del mondo ma la parola amore mi fa paura, è come il punto di non ritorno, se lo dirò è perché ci credo.
Passano i mesi ormai si è fatto inverno,con la scusa che non si và più in spiaggia, Gaia rientra più tardi di me',la scusa è sempre la solita,accompagnare amiche nello shopping, ma pian piano la vedo più distaccata, come assente,a letto è sempre una furia, le notti sono fuochi d'artificio,poi inizia a uscire anche la sera più di sovente,vede che la cosa non mi piace,non occorrono parole,una sera è lei a affrontarmi:”cos'è quella faccia,non ti sta bene che esco? Guarda che non mi hai comprata,la nostra storia funziona solo se mi tengo la mia libertà”,”bene se la pensi così anch'io mi ritengo libero, magari trovo una donna che voglia condividere tutto con me”,”povero illuso, come me non ne troverai mai,puoi sbattere la testa quanto vuoi ma al massimo troverai buchi da riempire, tanto si sa voi maschi è quello che cercate”.
Anche la pazienza di un santo ha un limite :”vai pure a fare la troia con le altre e divertiti, finché mi starà bene puoi stare qua ma cerca di usare il preservativo non voglio prendermi qualcosa per colpa tua,e adesso vai fuori dal cazzo e divertiti “.
Esce stizzita sbattendo la porta,sono furioso ma chi si crede di essere, non ce l'ha solo lei, mi vesto per uscire ma poi mi dico,che faccio non conosco nessuno e non mi và di andare a puttane, voglio vedere godere una donna,non che finga per soldi.
Il famoso ritrovo della compagnia, perché no magari è lì e finalmente capirò che fa', mal che vada mi bevo qualcosa e conosco i suoi fantomatici amici.
Entro nel locale,una via di mezzo tra un pub e una balera,ordino un gin tonic e mi siedo appartato su un divanetto,lei non c'è ma vedo diverse delle sue amiche,una di loro mi nota, è in un gruppetto, parlottano tra loro guardando nella mia direzione ,qualcuno ride,poi Donata quella che aveva tentato di approcciare con me si avvicina.
“Wow,il vichingo tutto solo senza la guardia del corpo,mi offri da bere?”,”perché no,sono qui per rilassarmi, magari che ne diresti di saltare l'aperitivo e andare a cena insieme?”.
Si volta a guardare gli altri che ridono divertiti :"uhm, perché no, dipende da cosa hai in programma per il dopo cena”,”aperto a tutte le opzioni,dipende da tè “.
Tentenna,forse teme una reazione quando lo scoprirà l'amica :”capito, peccato vorrà dire che cambierò locale, troverò un anima pia disposta a farmi compagnia,vedo che siete tutte agli ordini di Gaia “,toccata nell'orgoglio:”ok ma il ristorante lo scelgo io,ti costerà un patrimonio “,”troverai il modo di pareggiare il conto “,”minchia, Gaia ti ha fatto proprio arrabbiare ma sarei scema a rinunciare a una serata con un figo come tè,andiamo”.
Le forche caudine,passiamo in mezzo al gruppo,chi ride e chi mi guarda storto,le amiche con la mano le fanno ok, lei si inorgoglisce, probabilmente è come sfidare il capogruppo,incolla le labbra sulle mie,devo dire che bacia bene,ha una lingua che sembra un serpentello,le palpo le chiappe e le strofinò sul ventre la mazza dura.
“Ok Donata, abbiamo dato spettacolo adesso ho fame”, usciamo dal pub qualche ragazza applaude divertita,altre fanno fischi di incoraggiamento all'amica,devono essere tutte collezioniste di maschi,bene è quello che volevo,ho capirà la lezione o ognuno per la sua strada.
Il ristorante è bellissimo e la cucina all'altezza delle aspettative,il vinello fresco scende che è un piacere,finito di cenare le chiedo se desidera andare in un posto particolare,lei ci pensa un po',poi lancia l'ultima sfida all'amica.
“Che ne diresti di mostrarmi la tua camera da letto,il resto della casa lo conosco”,le aspettative sono ottime, Donata è quel che si dice una bambolina,capelli lunghi neri e ricci e occhi profondi dello stesso colore,un corpicino fatto per essere assaporato.
Varcata la soglia mi salta al collo e incrocia le gambe sulla mia schiena,un ottimo inizio,questa è affamata di cazzo.
Mi siedo sul letto e le chiedo di spogliarsi lentamente,la cosa le piace organizza un vero e proprio spogliarello da professionista,uno spettacolo,la pelle ambrata,due tettine con i capezzoli a punta,e la patata ricoperta da una folta pelliccia,con le grandi labbra sporgenti.
È da tempo che non lecco un bel figone peloso,la cosa mi eccita a dismisura,lei mi guarda in mezzo alle mie gambe,vede l'artiglieria e si lecca le labbra,questa e porca al punto giusto proprio come piace a me'.
Si distende sul lettone,spalanca oscenamente le gambe,con le dita allarga le grandi labbra offrendomi la vista della passera rosa con un grosso clitoride.
Mi getto tra le sue coscie a leccare quel ben dio come manna nel deserto,lei si contorce in preda a una miriade di piccoli orgasmi, probabilmente non è abituata a un buon cunnilingio,i caproni che frequenta pensano solo a riempirle la figona e sbatterla.
Si agita con una biscia pregandomi di continuare,non c'è bisogno di sentirmelo dire,amo fare godere una donna con la lingua,mi dedico al clitoride che sembra un cazzetto,lecco e succhio,si irrigidisce ,presto le sopraggiunge un orgasmo squassante ,urla e squirta,non si aspettava qualcuno che apprezzasse il suo brodino,non è abituata,la cosa la manda su di giri,la passere continua a secernere umori densi,li gusto con piacere non trascurando di dare slinguate al culetto che pare ben predisposto al sesso.
La stanza è satura del profumo dei suoi umori, è proprio una femmina da letto come Gaia,comincio a apprezzare le siciliane,quando ero al nord mi capitava di scopare belle ragazze che a letto sembravano pezzi di legno e che quasi avevano vergogna a lasciarsi andare.
“Basta mi fai morire,adesso scopami,riempimi la figa”,la accontento,la monto con metodo,cercando il suo piacere,viene più volte strillando,ma io non mollo voglio che si ricordi questa scopata,non ho intenzione di farmela di nuovo se con Gaia finisce spero di trovare prima o poi la donna giusta,ma ora penso solo a farla godere un piacere cerebrale quasi come un orgasmo.
Donata,non è abituata,da lei cercano solo il proprietario piacere,la prendo in ogni posizione,alla missionaria,di sponda a pecora,poi è il suo momento,mi stendo di schiena,lei mi sale in groppa,ora è lei a comandare e a dare il tempo,questa cosa la fa impazzire ha lo sguardo allucinato,mi sbava saliva sul petto, accelera e mi urla di venire,che è distrutta,che vuole sentire la sborra nella passera.
Non mi rifiuto certo di assecondarla,vengo a fiotti,lei continua a fare su e giù,ormai si sente il rumore di sciacquettio da tanto ey bagnata ,ha la passera bella piena,si sfila la verga,e si stende accanto ansante:”ma che cazzo,mi hai sfiancata,ho le gambe che tremano “,”non dirmi che sei già stanca e allora quello che si racconta delle donne del sud sono fandonie”,toccata nell'orgoglio,mi tocca la verga flaccida che prontamente prende vigore nella sua mano. :’credevo scherzassi,ho lu sticco tutto arrossato, dovrai accontentarti di un pompino”,”e io che mi ero risparmiato per il tuo culetto da favola,sono profondamente deluso”.
Ormai è chiaro, basta provocarla,si mette a quattrozampe sculettando,con due dita raccolgo un po' dei nostri umori dalla passera,le infilo nel pertugio faccio un po' di su e giù e le rigiro,il pertugio è bello capiente,si apre come una caverna,da lì sono passati sicuramente dei treni,un po' di saliva e affondo la mazza :”piano,mi fai male ce l'hai grosso”, probabilmente lo concede solo a mazze di piccola taglia,mi scuso e inizio a incularla con metodo attento a farle provare solo piacere.
Inizialmente si lamenta,poi è lei a chiedermi di fare più forte,di sfondarla,di rompergli il culo.
Continuo di buona lena Donata con le dita si strapazza il clitoride,ansima,prende fiato e lancia un urlo che sembra un ululato, è il momento,vengo insieme a lei farcendogli l'intestino .
“Minchia che dopo cena, Gaia dice che sei bravo solo nei preliminari, grazie per la serata,la segno sul calendario”,”grazie a tè Donata,ottima cena e buon sesso,ora vai sono stanco, salutami i tuoi amici”.
Resto solo,le lenzuola sono un disastro impregnate di umori,potrei cambiarle ,metterle a lavare ma non mi và,mi piace sentire l'odore di sesso,se non sta bene a Gaia le ricorderò il pistolotto sulla libertà e di quando le ho visto le chiazze di sperma sulla schiena.
Dormo da un oretta quando sento dei rumori e mi sveglio,sono le tre è lei che rientra,fa tutto in silenzio,si spoglia e si infila a letto,le dico ciao è lei sobbalza spaventata :”cazzo che spavento,pensavo dormissi,non volevo svegliarti”,”non fa niente,ho sete vado a bere”, appena accendo la luce si guarda intorno,io vado in cucina,dopo poco mi raggiunge nera come il carbone stringendo tra le mani il lenzuolo con larghe macchie di sperma.
“Cos'è questo,ti sei scopato una nel nostro letto brutto porco”,mantengo la calma,:”nostro? Non mi risulta,e la propria libertà dove la metti”,trema dal nervoso,vorrebbe dire chissà cosa ma ho colpito nel segno,mestamente torna in camera,aspetto dieci minuti e la raggiungo.
Sta singhiozzando :”sono stata un idiota,non voglio perderti”,” neanch'io Gaia,con te mi trovo bene,ho lasciato Bologna per starti vicino non pretendo che ti ritiri in convento ma ho una dignità e l'accordo era essere sinceri”,”ma non ti ho mai tradito,io,io,ti am..”,”non spararle grosse,non sono un ingenuo,stasera sono stato al tuo,locale,ho visto i sorrisini divertiti dei tuoi amici nel vedere il cornuto solo soletto ma non cambia nulla tra noi,non sono un morto di figa,ti chiedo solo di condividere la vita fin quando staremo insieme “.
Ha il viso rigato di lacrime,mi commuovo,la stringo al petto per consolarla,si sa noi due siamo come la paglia e il fuoco,basta poco a scatenare l'incendio.facciamo sesso dolcemente assaporando i nostri corpi, crolliamo addormentati all'alba per fortuna è sabato, possiamo dormire.
Quel giorno non mi chiede con chi sono stato, le ho detto che ero andato al locale,e sicuramente qualcuno le avrà spifferato di come Donata mi ha abbordato.
Da quella volta capita di andarci insieme ,ora nessuno mi prende in giro,per loro non sono più il cornuto passivo, semplicemente ci considerano una coppia aperta, Gaia a stortocollo saluta ancora Donata che per le amiche troie ha acquisito dei punti,in compenso Donata non si mette a fare la scema con me,tra loro c'è una sorta di tregua.
Da allora tutto torna a filare liscio,qualche volta le capita di pronunciare la fatidica parola,io mi contengo,il giorno che la pronuncerò sarà un impegno per la vita.
Arriva primavera ognuno di noi ha i suoi spazi,ormai mi sono fatto degli amici e spesso esco con loro, ovviamente non mi passa neanche per la testa di tradire ,non ne vedo il motivo,le sue uscite continuano ma ora è tornata la Gaia di sempre la donna che adoro.
Insieme andiamo in vacanza a Djerba, naturalmente in tour,il mare da noi è invidiabile, meglio che in Tunisia,dalla giungla al deserto,la nostra passione si rinnova,ormai mi sto convincendo che è la donna giusta.
Tutto procede al meglio senza grandi scossoni ma un giorno la svolta,ritorno a casa e mi si getta al collo con il viso rigato di lacrime,sono preoccupato che le sia successo qualcosa di brutto.
“Perché piangi?”,”sono lacrime di felicità,anche se ti ho ingannato sono felice e poi vada come vada il figlio lo tengo”.
La guardo a occhi sgranati :’un figlio,come,quando?”,”è stata una mia decisione da qualche tempo desideravo diventare madre ma avevo paura di un tuo rifiuto,volevo un figlio col tuo imprinting, se vuoi me ne vado il figlio che nascerà è mio anche se frutto dell'amore che provo per tè “.
Mi gira la testa,padre,ne sarò capace,non mi passa neanche per la mente di abbandonarla,un figlio,una creatura tutta nostra da accudire e amare,sono travolto dalla felicità, Gaia non si aspettava un simile entusiasmo,telefono subito ai miei per comunicare la lieta novella.
Per la prima volta mi lascio completamente andare e le dico di tutto l'amore che provo per lei,restiamo mezz'ora a piangere come cretini, troppo emozionati anche solo per parlare.
Di là a un mese convoliamo a nozze,gli amici invitati sorridono nel vederla in abito bianco,una bella cerimonia con più di duecento invitati come si usa da queste parti,la banca oltre a regali mi garantisce ancora l'uso della villetta ma convinco la direzione generale a vendermela con un mutuo a tasso molto vantaggioso.
Ormai quasi dimentichiamo i nostri nomi,ci chiamiamo amore,il forte sentimento che ci unisce,al matrimonio i nostri genitori versano fiumi di lacrime ma la più commossa è Concetta,tra loro tante incomprensioni ma deve amarla tanto.
Passano mesi ormai il pancione è bello grosso,trovo ancora più eccitante scoparla da quando è incinta,mi tornano in mente video porno visti su internet di donne gravide protagoniste di gangbang alle prese con decine di maschi cazzuti o mandinghi,che le infilzano ovunque,sarò depravato ma al solo pensiero mi trasformò in un toro da monta per la felicità della mia giumenta.
Mamma si è fermata per aiutare,dalla forma della pancia è sicura che avrà una nipote e l'ecografia le dà ragione, mi sento l'uomo più fortunato al mondo, niente può scalfire quello che provo per Gaia.
Ora Concetta le sta vicina,ogni giorno viene a trovarla, finalmente tra noi c'è dialogo ma mai e poi mai le chiedo perché ce l'aveva con la sorella, qualsiasi cosa successa è acqua passata,ora le due sono inseparabili.
Quando giunge il momento sono in sala travaglio,assisto alla nascita di Lucrezia un ricordo che resterà per sempre indelebile.
Dopo la nascita della figlia bisogna rispettare la quarantena,ma tutti e due fremiamo di desiderio, Gaia ha cerchiato la data della fine della quarantena sul calendario,io per quel giorno ho preso ferie.
Finalmente il tanto agognato giorni arriva, Lucrezia viene affidata alle amorevoli cure di sua madre,sono incaricato di portarla,mia suocera con voce furbetta mi chiede che impegni abbiamo,arrossisco e lei ride divertita :”bravi ragazzi,magari il prossimo sarà un bel maschietto”,la bacio con affetto e mi precipito a casa,dove Gaia mi aspetta nuda sul letto,con un largo sorriso che dice tutto.
Sarà l'astinenza forzata ma durante la lunga maratona amorosa vengo un innumerevole numero di volte,la sua tana è bollente spetta al mio bastone nodoso darle sollievo,ci amiamo tutto il giorno non risparmiandoci nulla,ogni buco riceve almeno un paio di sborrate copiose,siamo insaziabili,ci dimentichiamo anche il cibo, abbiamo fame solo di noi.
Sono fuochi d'artificio,che durano fino a notte fonda quando crolliamo addormentati,con la verga ancora nella passera.
Purtroppo il lavoro chiama,se no continueremmo fino a consumarci,da quel giorno ogni occasione è buona per amarci,solo il pianto della bimba ci interrompe, Gaia per fortuna ha tanto latte,se Lucrezia si attacca al seno destro io succhio dal sinistro,a Gaia questa cosa fa impazzire mentre allatta raggiunge più volte l'orgasmo e quando la bimba si addormenta mi nutro dei suoi abbondanti umori.
Tutto và per il meglio la bimba cresce sana, è un amore,sorridente e curiosa, raramente frigna e solo se c'è un motivo.
A un anno già parla bene e sgambetta,la portiamo al nido,stare con altri bimbi le piace e così Gaia può ritagliarsi del tempo per lei,non è più rientrata al lavoro,il mio stipendio è più che sufficiente, naturalmente è stata una sua scelta io non ci ho messo becco,voglio che il mio amore si senta felice e realizzata.
Passa del tempo,ho rifiutato sedi migliori e aumenti di stipendio per restare a Catania, d'altronde mi trovo bene e lei non vuole lasciare la sua terra.
Quando qualcuno ci tiene la bimba andiamo al ristorante e poi a ballare,vederla scatenata e sudata agitarsi in pista mi carica a molla, più di una volta devo fermarmi in qualche parcheggio frequentato da coppiette,non riuscirei a tornare fino a casa,tiro giù i ribaltabili e scateniamo il desiderio,a volte capita che l'auto è circondata da guardoni,che si godono la scena masturbandosi,per lei è normale,io le prime volte mi sentivo in imbarazzo poi ho iniziato a trovarlo eccitante,unico problema il giorno dopo mi toccava portare a lavare la macchina,piena di schizzi di sborra.
Quando capitava andavamo su di giri,tanto che al rientro a casa, le sue urla di piacere tenevano sveglio il vicinato.
Ma si sa a volte la vita riserva sorprese,un giorno vedo Concetta a uno sportello,mi avvicino e l'invito nel mio ufficio per un caffè, è da un po' che non si ferma da noi,si limita a prendere la bimba per portarla al parco,mi dispiace nonostante la sua riservatezza mi è stata simpatica da subito a differenza della sorella una piccola sgualdrina senza un minimo di dignità.
Tentenna ma poi accetta,le chiedo se ci sono problemi con la banca,era solo venuta per un prelievo , chiacchieriamo del più e del meno ma ogni volta che nomino Gaia la sua espressione cambia.
“Credevo che finalmente aveste fatto pace,perché non ti fermi più da noi,lo sai mi fa piacere ospitarti”,”scusami è più forte di me',ti ho visto subito come un brav'uomo non ti meriti una come mia sorella”,si accorge di avere detto troppo,si scusa e si alza per andarsene.
“Siediti,conosco il passato di Gaia ma ora è cambiata”,si morde la lingua per non parlare:”lascia stare,non ti ho detto nulla,forse sono invidiosa del vostro rapporto e adesso scusami devo proprio andare”.
La cosa mi lascia perplesso,sono certo che Gaia è cambiata,le sue dimostrazioni d'amore sono sincere o almeno sembrano, Gaia è una brava moglie e un'ottima madre ,non capisco il perché di tanto astio da parte di Concetta.






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